domenica 31 marzo 2013

Acquerello


ACQUERELLO



Saltelli snelli di cince allegre.
Allegre ciance da caffetteria.
Improvvisi frulli.
Lieti trilli e
infaticabili grilli.
Lo sbattere ritmico dei panni stesi
ormai arresi
alla furia del mastello.
Vibrar di foglie.
Cicalecci alle soglie.
Sommesso rotolar di tuoni.
Inesausti calabroni.
Lépidi guizzi di sauri
tra ciottoli tiepidi.
Tessiture fini,
intrise d'acqua,
di aracnidi torpide.
Residui bagnati
di limacce torbide.
Un serico lepidottero ad ali distese
riposa
lontano da un cumulo fumigante,
timido.
Nel prato brulicante di vita
smaglianti ricacci
sovrastano
l'erba appassita e
si offrono al sole
tra viole odorose.

1 commento:

  1. I pennelli di chi l'ha dipinto sono perfettamente intinti in questa primavera romagnola in anticipo (per dirla alla Pausini) chee poi, forse (ma vai a credere ai meteorologi...)sarà invece ritardo. I 'lieti trilli' e gli 'infaticabili grilli' li adoro e ho la fortuna di ascoltarli. Quanto alle viole odorose dell'ultimo verso (che ho anche 'odorate'), le ho viste una settimana fa in una bellissima distesa fuori dall'abbazia di Sant'Andrea di Dovadola dove riposano le ceneri di Benedetta Bianchi Porro. Grazie per questi versi Licia e...continua a scriverne!

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