domenica 14 novembre 2010

1 parte: Aspettando la Pasqua Ortodossa (Creta: 25 aprile 1997)

Eccoci qui dopo un'intera giornata di viaggio e una notte di sonno buono mentre la gatta esplora prudentemente i terrazzi attorno.
Tutto è novità per lei ancora giovane. La vedo seguire impercettibili piste odorose e fermarsi a fiutare l'aria in direzione del mare, immobile con gli occhi ben chiusi in un'espressione concentrata che non le conosco.
Frotte di rondinelle con il capino rosso-mattone girano infaticabili sopra le nostre teste già piacevolmente appesantite dal sole.
Non è ancora mezzogiorno e ciascuno dei miei vicini, quelli stabili e gli altri arrivati come noi per la Pasqua Ortodossa, attende alle proprie faccende : quel marcantonione dal carattere iracondo (lo sento belare quando si rivolge al figlioletto e tuonare alla figlioletta) abbevera le cascate verdi delle sue fioriere; la Tedesca stende i panni; Maria sgrana le fave; il vecchio Stèlio, ora che gli è mancata la sua brava Sofia, provvede alle sue necessità sempre più lento; un bambinetto cimenta la sua perizia, émulo di Maradona o Costacurta, sfogando energia e intemperanze su un tetrapack vuoto di aranciata; e la nonnina attende, seduta al margine della strada, attende e basta.

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